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| Vien l’ottobre Vien l’ottobre e sopra il cielo, di sue nebbie stende il velo; improvviso s’alza il vento con un lungo alto lamento. Pur, che festa di colori, che tripudio id canzoni, che splendor, qua e là, di falci e che porpora nei tralci! Quest’ottobre un po’ bizzarro mette e toglie il suo tabarro, è venuto con l’ombrello, se ne va col tempo bello. Nel settembre generosa, or la terra si riposa sotto un fremito di foglie; pur già dentro il grembo accoglie nuovi semi di lavoro; i preziosi chicchi d’oro che in un mese ancor lontano diverran spighe di grano. (F. Castellino)
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